In che modo si conduce un'azienda familiare nel futuro?
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Intervista ad Andrea Schell, socia di SCHELL GmbH & Co. KG.
In qualità di donna e di socia di un'azienda che opera nel settore dell'industria per la lavorazione dei metalli, Andrea Schell è pressoché una rarità in Germania. Pertanto, nessuno più di lei può aiutarci ad affrontare meglio un aspetto importante dell'argomento che tratteremo oggi: azienda familiare tra tradizione e cambiamento.
Quali sono i punti di forza di un'azienda a conduzione familiare e, in particolare, quelli di SCHELL?
Il nostro cognome è allo stesso tempo il nostro marchio aziendale. Viene direttamente associato alla qualità dei nostri prodotti e del nostro servizio. Per essere sempre all'altezza di questa responsabilità, ci affidiamo a un elevato livello di produzione interna: il nostro vantaggio speciale, estremamente importante per noi. In questo modo possiamo ridurre al minimo i rischi e incrementare costantemente la qualità.
Come azienda a conduzione familiare raggiungiamo un livello di servizio al cliente e di assistenza difficilmente eguagliabile dai grandi gruppi industriali. Dall'approvvigionamento dei materiali di lavorazione fino alla spedizione, tutti i passaggi e processi si svolgono nei nostri edifici. Le distanze ridotte consentono accordi rapidi, una stretta collaborazione tra i singoli reparti e una notevole flessibilità. Se abbiamo bisogno di un aiuto esterno, possiamo attingere da un pool di fiducia. Tanti dei nostri fornitori esterni, dai fornitori terzi e i costruttori di macchine fino al nostro studio legale e alla nostra società di revisione e consulenza fiscale, sono partner di lunga data che conoscono il nostro "DNA aziendale", nonché i nostri collaboratori. Anche questo è un grande vantaggio in termini di rapidità, flessibilità e collaborazione senza complicanze.
Un altro punto importante: grazie al capitale aziendale messo a disposizione dai due soci, ovvero da me e mio fratello, nella nostra storia aziendale siamo sempre stati indipendenti dalle banche. Pertanto, riusciamo ad essere enormemente flessibili e veloci nelle decisioni, sia per quanto riguarda gli investimenti che le decisioni strategiche.
Come vede il ruolo della sua azienda familiare nell'economia?
La cultura delle piccole e medie imprese ha una lunga storia nel Sauerland ed è parte integrante della nostra vita qui. L'intera nostra produzione si trova ancora qui a Olpe, fin dalla fondazione dell'azienda. Più "Made in Germany" di così non si può.
Nel frattempo, però, ci siamo espansi anche oltre i confini di Olpe e, con le nostre filiali ad es. in Belgio, Austria, Paesi Bassi, Ungheria, Polonia, India e Singapore, siamo diventati un'azienda attiva a livello globale che può vantare una quota di esportazione superiore al 50%. Tuttavia, insieme a molte altre aziende familiari, SCHELL continua a essere un importante pilastro dell'economia della regione. I nostri collaboratori ci ripagano con la fedeltà. Siamo orgogliosi di avere un tasso di fluttuazione molto basso tra i nostri collaboratori. La maggior parte dei colleghi lavora nella nostra azienda da svariati anni o addirittura da decenni. Anche questo significa sicurezza per la regione e i suoi abitanti, nonché per le persone che contribuiscono a dare un'impronta alla nostra regione.
Non per questo ci sentiamo vetusti, anzi. I nostri collaboratori rappresentano il mix perfetto di esperienza pluriennale e idee nuove e innovative. Questo perché siamo stati in grado di ispirare fiducia come datore di lavoro e occupare le posizioni libere nonostante la tanto discussa "mancanza di personale qualificato". Con i nostri prodotti innovativi siamo un datore di lavoro accattivante che offre soluzioni orientate al futuro.
A tale proposito voglio dare un piccolo spunto di riflessione: poco tempo fa, alla domanda "le piccole e medie imprese, e quindi molte delle aziende a conduzione familiare, sono le migliori start-up?" ho letto la seguente risposta che riporto qui volentieri: "I giovani sono sempre più attratti dalle start-up. Ma potrebbero sviluppare le proprie capacità altrettanto bene in molte piccole e medie imprese". Forse è il momento di rendere più popolare questo pensiero.
Cosa significa leadership per lei?
In particolare nella nostra azienda, leadership non significa stare seduti ai piani alti in relax, bensì partecipare attivamente al lavoro quotidiano. Nell'ambito dei rispettivi settori di competenza, i nostri amministratori Andrea Bußmann e Andreas Ueberschär si occupano dei singoli compiti da svolgere e, in cooperazione con i vari reparti, dell'esecuzione del lavoro quotidiano. Entrambi sanno sempre cosa accade e contribuiscono quotidianamente a delineare il futuro dell'azienda. Il fatto di essere tutti qui a Olpe, presso un'unica sede, fa sì che gli amministratori siano sempre a disposizione. Organizziamo periodicamente riunioni di gestione per discutere temi ricorrenti, e abbiamo quella flessibilità che ci consente di incontrarci senza grandi problemi ogniqualvolta si renda necessario discutere di argomenti urgenti e trovare rapidamente una soluzione.
Per me, avere una posizione dirigenziale e di amministrazione significa essenzialmente saper formulare obiettivi chiari, stimolare le persone al cambiamento e all'innovazione, unire le diverse opinioni dei colleghi e attuare i progetti prefissati in modo rigoroso. Questo è ciò che più conta, al di là di tutte le mode manageriali o di paroloni altisonanti come "agilità" e "disruption".
Per una buona leadership servono poche, ma fondamentali, qualità: ambizione e passione per raggiungere un obiettivo, coraggio e ottimismo per incentivare i propri collaboratori, volontà di comunicare per creare e mantenere la fiducia. Aggiungo inoltre perseveranza e tenacia che non possono mancare. Dopo tutto, chi è alla guida dovrebbe essere in grado di resistere ai venti contrari e, di tanto in tanto, prendere le dovute decisioni, anche se impopolari. Inoltre, bisogna essere in grado di accettare e affrontare le distanze interpersonali che talvolta si vengono a creare. Tuttavia, per essere una buona guida è necessario innanzi tutto apprezzare le persone. Ciò significa anche saper coinvolgere attivamente i propri collaboratori. Del resto, sappiamo bene quanto il nostro successo dipenda dalla competenza, dalla creatività e dal supporto dell'intero team.
Cosa significa la parola "famiglia" nel contesto di un'azienda a conduzione familiare? Qual è il suo primo pensiero in relazione a questa parola?
Le rispondo con un'altra parola: responsabilità. Grazie alla stretta collaborazione con i singoli reparti, abbiamo un rapporto personale con la maggior parte dei nostri collaboratori. Per noi è importante creare un ambiente di lavoro compatibile con gli alti e bassi della vita. Tuttavia, la nostra attività quotidiana presenta anche lati più seri e richiede spesso un duro lavoro. Ognuno si integra nel proprio ambito lavorativo e svolge le proprie mansioni in modo affidabile. Anche il rispetto reciproco tra i colleghi è sicuramente una grande motivazione. Sono davvero molto grata per l'affidabilità, la fedeltà e la flessibilità dei miei collaboratori.