Risciacquo della linea dell'acqua potabile: rimessa in funzione dell'impianto dopo lavori di ristrutturazione e risanamento
I lavori di ristrutturazione e risanamento in edifici (semi)pubblici e commerciali possono rappresentare un rischio per l'igiene dell'acqua potabile. Da un lato, i batteri possono moltiplicarsi fino a raggiungere un livello nocivo per la salute a causa del lungo ristagno dell'acqua; dall'altro, sussiste il rischio di una contaminazione dell'impianto dell'acqua potabile a causa dello sporco prodotto dai lavori o dei componenti strutturali contaminati. Al termine di lavori di ristrutturazione e risanamento, è quindi di fondamentale importanza che gli impianti di acqua potabile vengano rimessi in funzione a regola d'arte. La conoscenza delle misure adeguate è essenziale non solo per i gestori e gli installatori specializzati, ma soprattutto per i progettisti. In questo articolo del blog scoprirete cosa occorre tenere in considerazione in caso di rimessa in funzione e come proteggere al meglio la qualità dell'acqua potabile durante e dopo i lavori di ristrutturazione.
Misure per la rimessa in funzione delle linee dell'acqua potabile in seguito a un'interruzione del funzionamento
Come ogni alimento, l'acqua potabile è deperibile ed è soggetta a linee guida molto severe. Dopo sole 72 ore, batteri come la Legionella possono moltiplicarsi fino a raggiungere un livello critico e mettere in pericolo la salute degli utenti. Interruzioni del funzionamento dell'impianto che durano settimane o addirittura mesi costituiscono quindi un serio problema per ciò che concerne l'igiene dell'acqua potabile. La definizione di cosa sia un'interruzione del funzionamento e di come dovrebbe essere effettuata una rimessa in funzione a regola d'arte è riportata nelle serie di norme DIN EN 806, DIN 1988 e DVGW W551-3 (A).
Nella tabella seguente sono riportate le misure da adottare per la rimessa in funzione dopo un determinato periodo di tempo:
È importante sapere che: le “verifiche di approvazione” necessarie dopo un'interruzione del funzionamento di oltre 4 settimane comportano un considerevole aumento delle spese e un periodo di incertezza più lungo. Solo dopo 24 settimane, ovvero sei mesi, è possibile sapere se l'impianto di acqua potabile continuerà, anche a lungo termine, a fornire acqua potabile sicura per ciò che concerne la Legionella. Soprattutto in caso di risanamento di un edificio esistente, i progettisti dovrebbero considerare nelle gare di appalto la portata e le procedure delle “verifiche di approvazione”a livello di tempistiche e di costi.
Se durante dei lavori di costruzione prolungati nel tempo l'impianto di acqua potabile viene staccato dalla rete di fornitura pubblica, le misure per la rimessa in funzione equivalgono alla procedura da seguire per un impianto di acqua potabile di nuova costruzione conformemente alla norma DIN EN 806-4: si deve effettuare il risciacquo dell'impianto di acqua potabile e vengono eseguite anche le “verifiche di approvazione” microbiologiche.
Alla luce di quanto appena esposto, appare evidente che una rimessa in funzione dopo più di quattro settimane spesso comporta un dispendio eccessivo di risorse umane, tempo e denaro. Grazie, ad esempio, al sistema di gestione dell'acqua SWS di SCHELL, è più facile per i gestori effettuare un risciacquo anti-ristagno al massimo ogni 72 ore e si impegnano meno risorse. Secondo l'AMEV (Arbeitskreis Maschinen- und Elektrotechnik staatlicher und kommunaler Verwaltungen), valutare questo aspetto è addirittura obbligatorio nel settore pubblico. Se i costi di investimento più elevati possono essere giustificati da costi operativi più bassi, si deve scegliere una soluzione di questo tipo.
Consigliato agli installatori qualificati per andare sul sicuro: il campione d'acqua potabile prima dei lavori di risanamento
Nel caso di un'interruzione del funzionamento fino a 4 settimane, dovuta a dei lavori sull'impianto dell'acqua potabile, si consiglia vivamente all'installatore specializzato di predisporre preventivamente un'analisi microbiologica dell'acqua potabile. Il progettista dovrebbe metterla a gara. Solo in questo modo l'installatore specializzato può sapere se l'impianto era già contaminato prima del suo lavoro. Anche una volta terminato il suo lavoro, l'installatore dovrà disporre una “verifica di approvazione” conforme ai parametri della VDI 6023 Foglio 1, Tabella 1, più il parametro Legionella, al momento del collaudo / dell'accettazione contrattuale. Ai sensi del § 31 (4) della norma tedesca sull'acqua potabile, per gli edifici pubblici e commerciali il gestore deve commissionare un'analisi per la Legionella non prima di 3 mesi e al più tardi dopo 12 mesi, in modo indipendente e senza che gli venga richiesto dalle autorità sanitarie. Se viene rilevata la presenza di Legionella, l'installatore specializzato può dimostrare con i suoi referti che il suo lavoro è stato eseguito correttamente.
Protezione contro la contaminazione grazie a componenti testati a secco
Non è solo il ristagno prolungato a mettere in pericolo la qualità dell'acqua potabile durante i lavori di ristrutturazione e risanamento. Anche lo sporco che si forma durante questo tipo di lavori e l'impiego di componenti costruttivi eventualmente contaminati durante la produzione rappresentano un rischio. Mentre lo sporco può essere arginato mediante adeguate condizioni igieniche di lavoro e di stoccaggio in loco, la responsabilità di una eventuale contaminazione dei componenti in fase di produzione ricade sul produttore. Se possibile, i componenti costruttivi andrebbero sempre testati a secco durante il processo di produzione. Tutti i prodotti SCHELL sono testati a secco e offrono quindi un'efficace protezione dell'acqua potabile dalla contaminazione di batteri nocivi alla salute. Per i componenti che non possono essere testati a secco perché le procedure di regolazione in fabbrica richiedono l'impiego di acqua, come avviene ad es. per la rubinetteria di sicurezza, è necessario fare quanto segue: testare i componenti con acqua microbiologicamente sicura e, successivamente, proteggerli da un'eccessiva proliferazione di batteri inevitabili, ad esempio attuando misure di disinfezione e impartendo indicazioni specifiche all'installatore specializzato per il suo lavoro sul luogo di installazione.